I VIAGGI E LE VACANZE
Le domande più frequenti quando si parte per le
vacanze con un bambino
Per gentile concessione del dottor Stefano Gorini, Pediatra di Rimini
dal sito
Pediatria Pratica

Come comportarsi se al bimbo viene
la febbre proprio
mentre si sta per partire per le vacanze?
Domanda impegnativa ma che viene fatta spesso dai genitori e quindi una
risposta, anche se non semplice, bisogna tentare di darla. Non è possibile
tuttavia dare indicazioni precise valide in ogni caso poiché le variabili da
considerare sono numerose ed è quindi prudente far visitare il bimbo dal
pediatra prima di partire. A grandi linee si può dire tuttavia che se la
malattia è banale (ad esempio un’infezione delle alte vie respiratorie), il
bambino è ormai abbastanza grande e il viaggio e la destinazione sono
"tranquilli" e se si rispettano gli opportuni accorgimenti del caso soprattutto
durante il viaggio (evitare i colpi d’aria, il caldo o il freddo eccessivo ecc.)
si può partire con ragionevole tranquillità, poiché è probabile che il tutto si
risolva in tempi brevi. Meglio comunque in questi casi portare con sé un
antibiotico per
eventuali complicazioni, da somministrarsi solo su consiglio del pediatra.
Il bambino soffre spesso di
infezioni catarrali dell’orecchio - naso - gola. Meglio la montagna o il mare?
Le infezioni
respiratorie ricorrenti sono appannaggio prevalentemente del bambino
della scuola dell'infanzia e l’estate, col bel tempo e la fine dei contagi
scolastici, interrompe il ricorrere degli episodi. La scelta della vacanza
quindi può non essere vincolata al problema del bambino ma se si vuole fare una
scelta mirata si consideri che la montagna ha un effetto di potenziamento delle
difese dell’organismo, mentre i bagni al mare "lavano" il naso e i seni
paranasali favorendo quindi la rimozione del catarro per quei bambini che
soffrono di ristagno cronico.
E in caso di
allergia?
In caso di asma da acari meglio la montagna sopra i 1500 metri: qui l’acaro non
riesce a vivere. Se il bimbo è allergico ai pollini, bisogna considerare che il
momento della pollinazione in montagna si presenta di solito più tardivamente
rispetto alla pianura: ci si ricordi allora di ricominciare un’eventuale
profilassi farmacologia (antistaminici, corticosteroidi per via inalatoria
ecc.).
è possibile controllare il
calendario delle pollinazioni zona per zona in
Bollettino polline.
In caso di dermatite atopica meglio il mare perché il sole è un’ottima cura per
l’eczema.
Come comportarsi con il sole?
La cosa migliore sarebbe di evitarlo perché l’esposizione
al sole favorisce l’insorgenza dei tumori della pelle. Questo non è in
contraddizione con quanto appena detto per l’eczema: se si va al mare è
impossibile non prendere un po’ di sole passeggiando o giocando in riva al mare
e questa esposizione è più che sufficiente per migliorare la dermatite. Si tenga
presente che le creme solari non proteggono al 100% e quindi per i bimbi di
pochi mesi l’esposizione al sole è controindicata. Per gli altri evitare le ore
centrali del giorno (dalle 10 alle 17) ed esporli gradualmente iniziando con
tempi brevi. Mettere un cappellino in testa (possibilmente a tesa larga) e
occhiali da sole. Usare creme a fattore di protezione medio–alto, attive sia per
UVB che UVA, facendo attenzione che la quantità applicata sia adeguata. Queste
creme vanno rinnovate all’incirca ogni 2 ore e sempre dopo il bagno in acqua o
dopo abbondanti sudate, anche se sulla confezione della crema è scritto
"resistente all’acqua". Considerare che il sole filtra anche attraverso gli
indumenti e l’ombrellone e che quindi sarebbe bene usare le creme anche
all’ombra.
Cosa fare se il bimbo è stato
punto da una zecca?
Perché la zecca
possa provocare delle gravi infezioni, è necessario che resti attaccata alla
pelle almeno 36-48 ore e che sia infetta, fatto abbastanza raro. Una volta
individuata, la zecca va estratta con una pinzetta afferrandola nel punto in cui
è più attaccata al piano cutaneo. Bisogna poi disinfettare la parte colpita,
verificare lo stato di vaccinazione contro il tetano e annotare sul calendario
il giorno in cui è avvenuta l’estrazione perché questa zona della pelle andrà
controllata per i successivi 30-40 giorni. Non iniziare in questa fase una
terapia antibiotica a scopo preventivo perché è inutile e dannosa. È utile
piuttosto saper cogliere i primi segni di malattia che consistono
nell’arrossamento della zona cutanea in cui si era attaccata la zecca. In questo
caso bisogna rivolgersi al medico il quale potrà prescrivere le cure appropriate
che consistono in antibiotici per almeno 3-4 settimane.
Se si va in montagna è bene non
superare una certa altitudine?
Non ci sono problemi, neanche per i bambini più piccoli. Al massimo ci si può
aspettare un po' di irrequietezza che però passa in pochi giorni.
Cosa si può fare se il bimbo
soffre di mal d’auto?
è bene evitare latte e altri
alimenti liquidi prima di partire. Per colazione meglio quindi biscotti secchi o
un panino e durante il viaggio, anche se sono di solito proibiti, pop corn e
patatine: piacciono moltissimo ai bambini che, occupati a sgranocchiare, non
hanno tempo per "pensare di vomitare"! Per i più grandi si può ricorrere anche
ai farmaci specifici per le cinetosi, che sono invece controindicati per i più
piccini.

©
2007 - Dr. Stefano Gorini (www.pediatriapratica.it)
(Gorini S: Rivista "Un
Pediatra Per Amico", Maggio - Giugno 2006, pag. 30)
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