IL RAFFREDDORE
Lino Di Rienzo Businco
Otorinolaringoiatra, Audiologo - Dirigente U.O. Otorinolaringoiatria, Ospedale S. Spirito, Roma |

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da "SPORT
E SALUTE" (Anno I, numero 2 - Novembre 2004)
Conosciamo almeno 250 ceppi virali di quello che noi chiamiamo comunemente
raffreddore, una delle più comuni patologie stagionali dell'inverno. Come
difendersi?
I
raffreddori comuni sono malattie notoriamente conosciute come affezioni da
raffreddamento o che per lo meno traggono dai rigori della stagione invernale
motivo per virulentarsi e diffondersi con estrema facilità. Ed il raffreddore
comune rappresenta proprio quell'insieme di processi reattivi infiammatori
acuti della mucosa nasale che cerca di difendersi da un germe, da un virus o da
una sostanza irritante che la colpisce. Tali risposte difensive sono
caratterizzate da sintomi uniformi anche quando, come avviene nel raffreddore
invernale, i virus in causa sono diversi per specie, struttura e modalità di replicazione.
Questo sforzo difensivo da parte della mucosa nasale costituisce l'essenza
stessa della malattia, quando vengono oltrepassati i limiti fisiologici della
protezione a cui il naso è devoluto e si inizia a soffrire di ostruzione
nasale, starnutazione e scolo mucocatarrale dalle narici.
Nelle
fosse nasali sane, come in un perfetto climatizzatore, l'aria inspirata è
filtrata, umidificata e riscaldata. Il filtraggio dell'aria è realizzato da
diversi elementi. Dapprima meccanicamente, attraverso i peli e le ciglia
vibratili della mucosa nasale, poi chimicamente dal muco nasale, il quale
trattiene, incorporandoli, il pulviscolo ed i germi. Questi, sottoposti ad una
vera azione battericida compiuta dal lisozima che è contenuto nel muco nasale,
vengono convogliati, unitamente ad esso, verso il faringe. I virus, a
differenza dei batteri, riescono ad attraversare facilmente lo strato di muco e
pertanto determinano rapidamente la comparsa dei sintomi del raffreddore, e ciò
è anche agevolato da eventuali alterazioni della dinamica ciliare o della
stessa composizione del muco, quali quelle che si hanno ad esempio per abuso di
farmaci vasocostrittori nasali (gli spray venduti in farmacia per liberare
rapidamente il naso) o per inalazione di polveri e sostanze tossiche.
Il
riscaldamento dell'aria inspirata è determinato dal tessuto vascolare della
mucosa nasale.
Questo sistema assicura automaticamente la regolazione termica delle cavità
nasali. In soggetti normali, la temperatura media delle fosse nasali si aggira
sui 36°. Per capire quanto importante sia la funzione termoregolatrice della
mucosa nasale, basti pensare che essa è in grado in 1/4 di secondo di
riscaldare l'aria fino a 36° qualunque sia la temperatura dell'aria esterna.
Per
ciò che riguarda l'umidificazione dell'aria noi sappiamo che la mucosa nasale è
ricoperta da un muco chiaro che mantiene su tutta la sua superficie una leggera
umidità, favorendone il suo funzionamento normale. Questa secrezione
fisiologica non appare all'esterno: infatti un naso sano non deve aver bisogno
di essere soffiato.

PERCHé PARLARE DI RAFFREDDORE?
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Durante il raffreddore il naso è chiuso e perde le capacità descritte di
filtro, riscaldamento e idratazione dell'aria inspirata con conseguente
indebolimento delle proprietà di difesa per le vie aeree inferiori.
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Nelle persone debilitate o in occasione di super‑allenamento (ripresa di
attività fisica dopo inattività prolungata, sforzi agonistici) può
rappresentare la causa scatenante di complicanze importanti a carico degli
organi limitrofi quali orecchio, gola, laringe, trachea, apparato
broncopolmonare.
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Un
raffreddore trascurato, in presenza di fattori nasali favorenti (iperplasia
dei turbinati, allergie, adenoidi, deviazioni del setto nasale, polipi ...) e
nelle condizioni di surmenage fisico (allenamento) o mentale (stress), può
complicarsi in una sinusite, con aggravamento dei fastidi e necessità di
assumere antibiotici e ulteriori farmaci per periodi più lunghi.
QUALI SONO LE CAUSE DEL RAFFREDDORE?
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I
virus sono i responsabili del raffreddore comune, ecco perché non è quasi mai
necessario assumere antibiotici per combatterlo (salvo i casi di
sovrainfezione da parte di batteri o la comparsa di sinusite).
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Se
ne conoscono oltre 250 ceppi diversi, appartenenti ad alcune principali
famiglie (rhinovirus, adenovirus, virus respiratori ...), ecco perché è
impossibile rimanerne immuni nella stagione invernale quando si viene a
contatto con uno dei tanti virus.
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Attaccano le cellule respiratorie nasali, entrando dentro di esse e
danneggiandole irreversibilmente sino a provocarne la rottura con liberazione
di sostanze infiammatorie irritanti responsabili dei fastidiosi sintomi.
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L'infezione operata dal raffreddore delle cellule della mucosa nasale
determina una distruzione delle ciglia normalmente presenti sulla loro
superficie, con conseguente ristagno di muco nasale e rapida tendenza a
sviluppare una infezione batterica.
PERCHÉ è UNA MALATTIA COSì
DIFFUSA E CONTAGIOSA?
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Difficilmente si può essere immuni dal raffreddore perché, come detto, i virus
sono molteplici ed è impossibile per il sistema immunitario riconoscerli
tutti.
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Questo è anche il motivo per cui non si può realizzare un unico vaccino
preventivo.
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Il
raffreddore è molto diffuso nel periodo invernale (il soggiorno in palestre
affollate e chiuse come avviene d'inverno ne facilita la diffusione).
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Nella popolazione adulta o anziana, e in tutti quei casi in cui il sistema
immunitario di difesa comincia a deteriorarsi, la possibilità di contrarre il
raffreddore, aumenta.
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Molto dipende anche dallo stato di salute generale, ovvero dall'efficienza
del sistema immunitario che in alcuni periodi può magari essere ridotta per
altri problemi (malattie concomitanti, stress). In tali casi conviene
rimandare l'allenamento sportivo, specie se effettuato all'aperto (jogging,
bike, etc.).
QUALI SONO LE MODALITà DI
CONTAGIO?
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Il
principale motivo che rende inarrestabile il raffreddore è l'infinità delle
vie di contagio. Attraverso lo starnuto il virus viaggia a una velocità di
ben 170 km orari ed è dunque un po' difficile schivarlo.
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Non è indispensabile che qualcuno starnutisca proprio accanto a noi per
esserne contagiati, perché il virus si fa traghettare comodamente anche dal
vapore che esce dalla bocca e dalle narici di chi ci sta parlando o è seduto
accanto a noi. Inoltre, negli ambienti chiusi, è in grado di galleggiare
indisturbato nell'aria a lungo, in attesa di venir inspirato e continuare il
contagio.
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Gli ambienti chiusi, caldi e saturi di vapore, quali le saune o i bagni
turchi, possono rappresentare una vera camera di contagio se frequentati da
persone raffreddate.
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In
15 casi su 16 basta che qualcuno abbia starnutito anche 3 ore prima vicino a
qualcosa che tocchiamo perché l'infezione riesca a trasmettersi.
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3
volte su 5 basta stringere la mano ad una persona raffreddata per esserne
contagiati (senza necessità che abbia starnutito da poco). Il motivo è che
tutti con la stessa mano inevitabilmente finiscono per toccarsi il viso. Ecco
perché gli attrezzi delle palestre (manubri, bilancieri, macchine) con cui si
viene inevitabilmente a contatto possono funzionare come veicolo
inconsapevole di contagio.
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Si
può prendere il raffreddore anche da qualcuno che è entrato in contatto con
una persona ammalata e che facendo da portatore sano lo trasmette a sua
insaputa. è cosi possibile che
chi torna dalla palestra, passi inconsapevolmente il fastidioso ospite a chi è
a casa.
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Il
contagio può avvenire in molteplici modi, ma possiamo difenderci assumendo
frutta e verdura in quantità, molta vitamina C ed evitando bruschi sbalzi di
temperatura.
COME SI PUò PREVENIRE?
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Eseguire lavaggi nasali con soluzioni fisiologiche, di acqua marina, e/o
termale più volte al giorno, per portare via dal naso le secrezioni
ristagnanti e prevenire così l'insorgenza di complicanze infettive
batteriche.
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Evitare gli sbalzi bruschi di temperatura e mantenere una temperatura della
palestra non superiore ai 20 gradi centigradi, con un giusto grado di
umidità.
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Evitare l'aria troppo secca, calda e inquinata, ed aerare spesso la palestra
(aprire a sufficienza le finestre negli ambienti per abbattere la eventuale
carica, pulire ed effettuare una manutenzione periodica degli impianti di
condizionamento/riscaldamento ed in particolare dei filtri).
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Idratare con caramelle o bevande vitaminiche la mucosa del cavo orale che
tende ad asciugarsi per il naso chiuso, e viene investita da una massiccia
concentrazione di microrganismi e sostanze potenzialmente dannosi, che
riescono così a superare le barriere difensive nasali.
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Evitare di soggiornare a lungo in palestre chiuse e affollate, con un
ricambio d'aria insufficiente, cosa che favorisce un più esteso contagio (più
frequente in inverno anche perché in questo periodo ci si allena meno
all'aperto).
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Osservare una corretta alimentazione (evitare i cibi molto calorici e
preferire cibi cucinati in maniera semplice) preferendo i carboidrati che
forniscono energia a pronto impiego (pane, pasta, riso, pizza, purché senza
troppi condimenti).
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Mangiare frutta e verdura di stagione, variandone le qualità.
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Assumere vitamina C (presente soprattutto in frutta e verdura) che protegge
molte cellule delle mucose e del sangue dalla distruzione soprattutto operata
dai radicali liberi prodotti in eccesso durante il raffreddore.
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Per quanto possibile, se si è raffreddati, restare in casa per evitare lo
stress fisico del lavoro in palestra ed il contagio di altre persone.
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Evitare il fumo di sigaretta, attivo e passivo, che contribuisce ad
indebolire ed irritare le vie respiratorie ed in particolare il naso,
rendendolo più vulnerabile alle sovrainfezioni batteriche.
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Coprire bocca e naso con una sciarpa o con un indumento adatto, quando ci si
allena all'aperto per evitare che l'aria troppo fredda entri nelle vie
respiratorie irritandole e tenere ancora la sciarpa per un breve periodo
appena entrati in un luogo caldo da uno freddo per dare modo alle mucose di
abituarsi allo sbalzo di temperatura.
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Quando si è raffreddati, meglio usare fazzoletti di carta usa e getta e
coprire con essi naso e bocca quando si starnutisce o si tossisce.
QUANDO è MEGLIO RIVOLGERSI ALLO
SPECIALISTA OTORINO?
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In
caso di comparsa di complicanze a carico degli organi vicini al naso
(sinusiti, otiti, mal di gola, laringite, tracheite ecc.), specie nei
bambini.
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In
presenza di malattie nasali croniche concomitanti (polipi nasali, sinusite
cronica, deviazione del setto nasale significativa, otite cronica, rinite
allergica ecc.).
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Nei casi di insorgenza di sintomi atipici (febbre elevata, dolore, sangue dal
naso, mal di testa persistente, gonfiore intorno agli occhi ...).
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Nei casi di malattie broncopolmonari che possono essere riaccese
dall'infiammazione nasale provocata dal raffreddore (asma, bronchiti, broncospasmi
ecc.).
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