Alcuni insetti, sempre più
"aggressivi", possono essere anche pericolosi per l'uomo.
Forse il cambiamento del clima o
la maggiore circolazione di persone e merci da ogni parte del mondo fanno
scoprire ogni estate qualche nuovo e misterioso insetto "killer". Zanzare
geneticamente modificate, pappataci, vespe, ragni e formiche che oltre ad essere
fastidiosi e talvolta fare paura, spesso possono essere pericolosi e addirittura
mortali per l'uomo per il rischio di insorgenza di
Shock Anafilattico*.
PUNTURA
DI INSETTI (Api, Vespe, Calabroni ecc.)
SINTOMI
INIZIALI
-
Prurito
-
Eritema
-
Orticaria
PRIMO
INTERVENTO
|
 |
Le
zanzare |
L'incanto delle prime serate
all'aperto o la pace di una tranquilla passeggiata nei prati, ogni estate
vengono disturbate da mosche, vespe e soprattutto zanzare. E nel caso specifico
di questi ultimi fastidiosi e ronzanti insetti, sorge spontanea in ciascuno di
noi la domanda: ma a che servono di preciso, oltre a renderci la vita più
difficile?
Ogni volta che torna il caldo,
questi molesti piccoli insetti tornano numerosi a competere con l'uomo non solo
negli habitat a loro più congeniali (spazi verdi o rive degli stagni, ad
esempio), ma anche nelle asettiche abitazioni umane. Le più pericolose sono le
zanzare tigre, originarie del sud-est asiatico sono giunte in Italia
"clandestinamente" a bordo di navi ed aerei insieme alle merci ed hanno invaso
soprattutto le regioni del centro-sud.

Zanzara "Tigre"
Nel Lazio in particolare la
zanzara tigre ha generato vere e proprie situazioni di allarme: numerosi sono
stati i ricorsi alle cure del medico, perfino in ospedale, per gli esiti
rovinosi delle punture diffuse in tutto il corpo.
Sottotetti, sottogrondaie,
cassonetti delle tapparelle, tronchi secchi e/o cavi sono le dimore preferite da
questi insetti (della famiglia degli imenotteri), i più grandi tra quelli
presenti in Italia. Si nutrono di frutta (preferiscono quella "succosa" come le
pesche, le albicocche, le prugne) e costruiscono i loro nidi masticando il legno
"marcio" fino a ricavarne un materiale simile alla carta.
La puntura del calabrone è molto
dolorosa e può provocare uno
shock
anafilattico*
molto grave e talvolta anche mortale. Il pungiglione, lungo 3-4 millimetri, è in
grado di iniettare dosi molto elevate di veleno e, non essendo seghettato come
quelle delle "cugine" api può di conseguenza infiggere più punture e quindi
aumentare la dose di veleno iniettata.
Nel caso di puntura, sono molto
dannose le manifestazioni di panico incontrollato e le corse al Pronto Soccorso
se inutili: si deve mantenere la calma e valutare la situazione. I sintomi dello
shock anafilattico*
sono evidenti: labbra gonfie, difficoltà di respirazione, sudorazione; in caso
di insorgenza di questi sintomi si deve ricorrere subito alle cure del medico.
Meglio poi evitare i "rimedi della nonna" (ad esempio l'ammoniaca) ed applicare
invece ghiaccio localmente.
Sono facilmente riconoscibili
dall'addome a bande gialle e nere e "glabro"; aumentano di numero nei centri
abitati grazie alla sempre maggiore presenza di "cibo" (immondizia, rifiuti
organici).

Vespa
La loro puntura può essere molto
pericolosa se il veleno raggiunge un vaso sanguigno, o se viene punta la bocca,
il naso o il collo.
Le api
Sono note per la produzione di
miele e vengono considerate insetti utili e quindi protette; il loro pungiglione
è "seghettato" ed in caso di puntura rimane conficcato (e deve pertanto essere
rimosso) causando la morte dell'ape stessa.
ALTRI INSETTI
"PERICOLOSI"

Ragno |

Processionaria
(Stefano Gusmeroli - www.gusme.it)
|

Formiche |

Scorpione |

Mosche |
 Formiche |
PREVENZIONE INNANZI TUTTO
Per evitare
di essere aggrediti da zanzare e altri insetti indesiderati, la disinfestazione
è l'intervento fondamentale, ma tale intervento non dipende da noi, ma dovrebbe
essere effettuato dalle pubbliche amministrazioni.
Possono
tuttavia risultare utili alcuni accorgimenti da applicare personalmente:
-
Sottovasi - Sono gli oggetti più
amati dalla zanzara tigre e sono l'ambiente più adatto per l riproduzione
di questo insetto. Evitare di usarli o evitare il ristagno dell'acqua,
cambiandola spesso; un altra soluzione è quella di mettere nell'acqua dei
sottovasi del solfato di rame o più semplicemente un pezzetto di rame.
-
Evitare l'abbandono e l'accumulo
all'aperto di materiale che possa trattenere l'acqua piovana (copertoni,
barattoli, bottiglie, teli di plastica.
-
Fare regolarmente la manutenzione di
vasche e fontane ornamentali. Introdurre nelle vasche dei pesci rossi,
divoratori di larve di zanzare.
-
Soluzioni chimiche: pastiglie
effervescenti a base di Bacillus Thurigensis, insetticida biologico ed
innocuo per uomo ed animali.
|
*LO
SHOCK ANAFILATTICO
a cura della
Dott.ssa Carla Riccardi
Dipartimento
di Medicina Pediatrica - Immunoinfettivologia
Ospedale Bambino Gesù di Roma
Lo shock
anafilattico
è una rapida
sequenza di eventi, per lo più scatenata dal contatto di anticorpi IgE
con un allergene, che si sviluppa improvvisamente e che può mettere in
pericolo la vita del paziente.
La pressione
si abbassa, il respiro si fa difficoltoso in quanto il polmone è preda di
un attacco asmatico grave e la pelle può presentare orticaria o angioedema.
Se
l'infiammazione si estende al laringe e alle corde vocali (glottide),
incombe il rischio di una ostruzione totale del passaggio del respiro.
In alcuni casi
i meccanismi non sono ancora ben definiti e si parla di reazioni
anafilattoidi o di anafilassi idiopatica.
È scatenato da
una massiva liberazione di istamina e di altri mediatori
dell'infiammazione allergica da parte di cellule presenti in vari
organi (mastociti) e nel sangue (basofili).
L'istamina e
gli altri mediatori determinano una reazione infiammatoria e vasomotoria
generalizzata a tutto l'organismo; in genere la liberazione è scatenata
dal contatto tra un allergene e gli anticorpi IgE presenti sulla
superficie dei mastociti e dei basofili.
Vi sono
inoltre reazioni chiamate anafilattoidi in cui l'istamina e gli
altri mediatori vengono rilasciati dai mastociti e dai basofili con
meccanismi indipendenti da quello delle IgE: un esempio è lo shock
anafilattico che può essere scatenato dalla iniezione di mezzo di
contrasto iodato.
Inizia con
formicolio e senso di calore al capo e alle estremità; compaiono poi in
sequenza orticaria-angioedema, rinite, difficoltà respiratoria, prurito
alla lingua e al palato, alterazioni della voce, edema della glottide,
asma, vomito,diarrea, ipotensione, tachicardia e aritmia.
Tra le cause
più frequenti si annoverano la puntura di imenotteri (api, vespe,
calabroni), l'ingestione di alcuni alimenti (latte, uovo, pesce,
crostacei, arachidi, noce americana, ecc.) e la somministrazione di
farmaci (penicillina …).
In alcuni
soggetti allergici ad un alimento i sintomi si manifestano soltanto se si
esercita uno sforzo fisico successivamente all'assunzione di un
determinato alimento [anafilassi da esercizio fisico (corsa, partita di
pallone, discoteca, ecc.)].
Il trattamento
precoce è molto importante; l'anafilassi acuta è troppo spesso
sottovalutata o non trattata in modo appropriato.
L'adrenalina
rappresenta il farmaco salvavita e deve avere un ruolo centrale nel trattamento acuto
dell'anafilassi; quando è indicata, può essere somministrata a tutti i
bambini a qualsiasi età per via intramuscolare (da 0,2 ml a 0,5 ml a
seconda del peso del bambino, iniettati nella coscia).
Sono
disponibili fiale preconfezionate con adrenalina predosata e resa
resistente al calore.
I genitori dei
bambini a rischio di shock anafilattico devono tenere sempre con sé una
di queste fiale e non esitare ad utilizzarla se compaiono
sintomi minacciosi.
Nei casi a
rischio (gravi allergie alimentari o punture di insetto) i genitori
devono essere accuratamente istruiti all'uso di Adrenalina con
apposito autoiniettore (questi preparati sono stabili per 18 mesi a
temperatura ambiente) da praticare al primo segno di reazione allergica,
senza aspettare sintomi gravi.
La siringa va
premuta sulla faccia esterna della coscia e dopo il caratteristico "click"
di apertura va tenuta in sede per almeno 10 secondi per permettere la
somministrazione del farmaco.
La
somministrazione può avvenire anche attraverso gli indumenti.
Pur essendo
l'uso di queste siringhe molto facile, è necessario farsi spiegare
dettagliatamente dal medico le modalità d'impiego.
Superata
l'emergenza, che si risolve nella quasi totalità dei casi grazie
all'adrenalina, l'uso degli antistaminici (endovena o intramuscolo)
risulterà vantaggioso; anche i cortisonici,a questo punto, saranno
preziosi per contrastare l'infiammazione. I broncodilatatori per
via aerosolica consentono di controllare l'asma.
È comunque molto importante
rivolgersi al più presto al medico. |
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