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PREVENIAMO L'INFLUENZA
A cura di: Ministero della
Salute
CCM, Centro
nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie
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Sappiamo proprio tutto sulla più comune delle malattie di stagione?
Una
guida per affrontare efficacemente le sindromi da virus A e B.
COS'è
L'INFLUENZA
L'influenza è un'infezione respiratoria
virale, molto contagiosa perché si trasmette facilmente attraverso goccioline di
muco, saliva ed in genere per via aerea anche semplicemente parlando vicino ad
un'altra persona. Si distingue dalle altre infezioni respiratorie molto più
gravi, come la polmonite, per l'andamento tipicamente stagionale (in Italia da
dicembre a marzo) più che per i sintomi che la caratterizzano che possono essere
molto variabili, dal semplice raffreddore al mal di testa, dall'infiammazione
della gola alla bronchite.

COME
ARRIVA
L'influenza ha un breve periodo
d'incubazione, variabile, di 1-4 giorni (in media 2 giorni), durante il quale il
virus può già essere contagioso. In particolare il periodo di contagiosità
comincia qualche giorno prima della comparsa dei sintomi e si prolunga per circa
3-5 giorni. Questo significa che il virus può essere trasmesso da persone
apparentemente sane, che non manifestano ancora i sintomi della malattia.
Il virus influenzale, che resiste molto bene
nell'ambiente esterno in situazioni di bassa temperatura ed umidità, si diffonde
facilmente negli ambienti chiusi affollati.
COME
SI MANIFESTA
I sintomi generalmente sono:
-
febbre
(con punte sino a 39,5 °C), generalmente accompagnata da brividi
-
malessere
generale
-
dolori
ossei, articolari e muscolari
-
mancanza
di appetito
-
mal di
testa, sintomi respiratori (come tosse, mal di gola, congestione nasale),
congiuntivite

Possono comparire sintomi a carico
dell'apparato gastro-intestinale (nausea, vomito e diarrea), specialmente nei
bambini. Nei lattanti, in genere, la febbre non si manifesta, ma si osservando
più frequentemente vomito e diarrea. Anche negli anziani (oltre i 75 anni di
età) generalmente la febbre rimane bassa, l'insorgenza dei disturbi è graduale e
comporta soprattutto debolezza, dolori osteo-articolari e a volte stato
confusionale.
Di solito l'influenza dura da 3 a 6 giorni.
Nei bambini più piccoli, nelle persone con più di 65 anni o che hanno alcune
malattie croniche o nelle donne in gravidanza, possono però insorgere
complicanze anche severe.
BREVE STORIA
DELL'INFLUENZA
Le prime descrizioni di
epidemie caratterizzate da sintomi simil-influenzali risalgono al V secolo
A.C. in Grecia, e sono continuate durante tutta l'era cristiana,
evidenziando come l'influenza sia presente da millenni nella popolazione
umana. Indagini di sieroarcheologia su sieri di persone nate nella seconda
metà dell'Ottocento hanno evidenziato che virus antigenicamente simili a
quelli attualmente circolanti erano già presenti nell'uomo nel secolo
passato.
Il primo isolamento di
virus influenzale nell'uomo risale al 1933 in Inghilterra (ma in
precedenza erano stati isolati virus influenzali sia da polli che da
suini).
Da allora, sono stati
identificati tre tipi di virus influenzale, costituenti il genere
Orthomixovirus: i tipi A e B, responsabili della sintomatologia clinica
classica e il tipo C di scarsa rilevanza clinica (generalmente
asintomatico). |
LA
DIAGNOSI
La diagnosi di influenza si basa sui sintomi
clinici, ma la certezza diagnostica si ha solo con l'isolamento del virus
influenzale con i test di laboratorio (effettuato solo nell'ambito di studi
scientifici perché di scarsa utilità ai fini della terapia).
I VIRUS DELL'INFLUENZA,
ARTISTI DI TRASFORMISMO

I virus responsabili dell'influenza hanno una
forte tendenza a mutare: la loro molecola cambia aspetto grazie a proteine
"trasformiste" poste sulla superficie, così da sfuggire alla barriera costituita
dal sistema immunitario di chi, l'inverno scorso, aveva già preso la malattia.
Questo significa che le difese che l'organismo ha messo a punto contro il virus
dell'influenza che circolava un anno, non sono più efficaci per il virus
dell'anno successivo.
Per questi motivi la composizione del vaccino
anti-influenzale deve essere aggiornata tutti gli anni e la sorveglianza è
fondamentale per preparare il vaccino per la stagione successiva in base ai tipi
di virus che hanno avuto maggior diffusione nella stagione invernale precedente.
L'aggiornamento annuale del vaccino consente
di ottenere la concordanza fra i ceppi dei virus vaccinali ed i ceppi dei virus
circolanti.
I VIRUS
INFLUENZALI
I tre tipi di
virus influenzali oggi conosciuti appartengono al genere Orthomixovirus:
il tipo A e B, responsabili della classica influenza, e il C che
generalmente non dà sintomi o solo un comune raffreddore. I virus A
circolano nell'uomo e in altre specie animali e si dividono in 24
sottotipi fino ad oggi conosciuti. I virus B sono presenti solo nell'uomo
e non esistono sottotipi.
I virus
influenzali A e B vanno incontro a frequenti e permanenti cambiamenti del
loro assetto genetico, determinando la comparsa di sottotipi nuovi dal
punto di vista antigenico.
Le mutazioni del
virus influenzale possono avvenire in due modi:
1) Deriva
antigenica (antigenic driff): è una graduale modifica della sequenza
degli aminoacidi che compongono le proteine in grado di scatenare la
risposta immunitaria. Questo fenomeno, che riguarda sia i virus A che i B,
è responsabile delle epidemie stagionali.
2) Spostamento
antigenico (antigenic shift): è un fenomeno che riguarda solo i virus
influenzali di tipo A e consiste nella comparsa nell'uomo di un nuovo
ceppo virale con una proteina di superficie appartenente a un sottotipo
diverso da quelli comunemente circolanti nell'uomo. Questi fenomeni sono
dovuti o a riassortimenti tra virus umani e animali (aviari o suini)
oppure alla trasmissione diretta di virus non umani all'uomo. Quindi la
fonte dei nuovi sottotipi sono sempre virus animali. Poiché la popolazione
non ha mai incontrato prima questi virus, in determinate circostanze
questi cambiamenti di maggiore entità possono provocare una infezione
improvvisa e invasiva in tutti i ceppi di età, su scala mondiale, che
prende il nome di pandemia. È comunque importante sottolineare che
la comparsa di un ceppo di proteine di superficie radicalmente nuove,
quindi di un virus influenzale completamente diverso da quelli precedenti,
non è di per sé responsabile di pandemia. Occorre, infatti, che il nuovo
virus sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace. Ad
esempio, i virus di sottotipo H5N 1 isolati da varie persone ad Hong Kong
nel 1997 non possedevano, fortunatamente, questa caratteristica.
Il 23 settembre scorso, con la
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto di autorizzazione
all'immissione in commercio del vaccino per la stagione 2005-2006, è
partita ufficialmente la nuova campagna anti-influenzale del
Ministero della Salute, dopo che l'Organizzazione Mondiale della
Sanità ha come ogni anno isolato i tre ceppi virali identificati
come responsabili dell'infezione in tutto il Mondo. Due tipi di
virus sono uguali allo scorso anno, mentre uno è diverso: si tratta
dell'A/California/7/2004, che sostituisce il A/Fujian/411/2002. Il
vaccino di quest'anno, già disponibile anche in farmacia, contiene i
due ceppi della stagione passata, più quello mutato. |
Nelle settimane in
cui dagli scienziati di tutto il mondo arrivano inviti a mantenere alta la
guardia rispetto al pericolo di una epidemia globale di influenza, pur non
avendo un'azione diretta nei confronti di un "super virus", è certo che
nell'eventualità di una pandemia, l'infezione contemporanea da virus
normale e da virus di origine animale renderebbe l'infezione molto più
pericolosa per l'uomo. Diventa quindi importante vaccinarsi, soprattutto
se si è a rischio, per evitare la sovrapposizione dei due virus. |
LE
COMPLICANZE
Normalmente l'influenza è una malattia
semplice, ma in alcune persone, soprattutto le più deboli come quelle anziane,
si possono sovrapporre altri disturbi, definiti complicanze. Le complicanze
dell'influenza vanno dalle polmoniti batteriche, alla disidratazione, al
peggioramento di malattie preesistenti (ad esempio malattie croniche
dell'apparato cardio-vascolare o respiratorio), alle sinusiti e alle otiti
(queste ultime sopratutto nei bambini).
Le complicanze respiratorie sono le
più frequenti, soprattutto le polmoniti a sovrapposizione batterica. Nella
polmonite batterica, dopo che il paziente con l'influenza è migliorato, si
assiste alla ricomparsa della febbre preceduta da brivido e le condizioni
generali vanno rapidamente peggiorando. Oltre alle polmoniti batteriche,
complicanze possono essere anche polmoniti virali, di solito ad elevata
mortalità. La letteratura conferma l'importanza della vaccinazione
antinfluenzale nel diminuire sia l'ospedalizzazione che la mortalità per
polmonite. Vi sono poi le complicanze cardiache. Infatti, a seguito
dell'influenza, possono comparire alterazioni del ritmo cardiaco, dei toni
cardiaci, segni di insufficienza cardiaca. Soprattutto negli anziani, si può
avere improvvisamente arresto cardiaco e morte. È difficile dire se tutto ciò
sia dovuto ad una vera e propria miocardite, ad esempio durante l'epidemia di
Asiatica, è stato isolato il virus influenzale del miocardio.
Altre complicanze
Una complicanza particolarmente grave può
essere l'encefalite, affezione neurologica più frequente nei bambini.
Un'altra complicanza dell'influenza, che si manifesta quasi esclusivamente nel
bambino, è la sindrome di Reye. Essa può comparire nei bambini o ragazzi da 6
mesi a 18 anni, in terapia prolungata con aspirina, ed è caratterizzata da
encefalopatia acuta con alterazione dello stato di coscienza, degenerazione
grassa del fegato, in assenza di qualsiasi altra spiegazione. I diabetici,
invece, possono andare incontro ad un aggravamento della malattia, con sviluppo
di chetoacidosi.
Questa complicanza può associarsi ad
ipopotassiemia e portare a gravissime conseguenze. Una particolare attenzione
anche va rivolta alle donne in gravidanza, che possono andare incontro a
complicazioni a carico del sistema cardio-respiratorio, con conseguenti danni al
feto da ipossia, cioè carenza di ossigeno.
COME SI PREVIENE
La vaccinazione costituisce la principale misura di
prevenzione per il singolo e la collettività. Il raggiungimento di elevate
coperture vaccinali, nei gruppi "a rischio", ma anche nella popolazione
generale, aumenta notevolmente le probabilità di non ammalarsi e riduce le
forme gravi e complicate di malattia e la mortalità prematura in gruppi ad
aumentato rischio. |
PREVENIRE
è MEGLIO CHE CURARE
Efficacia e sicurezza del vaccino
I virus influenzali vanno incontro a
frequenti e permanenti cambiamenti della loro struttura, determinando così la
comparsa di nuovi ceppi che sono i responsabili delle epidemie influenzali che
si susseguono ogni anno.
Le caratteristiche del tutto nuove di questi
virus fanno si che la popolazione umana non abbia sviluppato alcuna protezione
immunitaria nei loro confronti.
Le informazioni sulle modifiche cui vanno
incontro i virus influenzali sono raccolte da un sistema di sorveglianza e i
dati ottenuti da queste informazioni vengono utilizzati per la "composizione"
del nuovo vaccino stagionale che fonda la sua efficacia sulla maggiore
concordanza possibile fra i virus circolanti e i virus vaccinali.
Quest'anno i vaccini antinfluenzali
disponibili sono costituiti dagli antigeni virali (vaccino a subunità) o da
frammenti del virus (vaccino split): queste caratteristiche rendono minima la
possibilità di contrarre l'infezione. Il vaccino è efficace e sicuro.
Chi deve vaccinarsi
La vaccinazione è raccomandata per:
-
persone di età pari o
superiore ai 65 anni
-
bambini di età superiore
ai 6 mesi e adulti affetti da patologie croniche
-
bambini e adolescenti in
trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di
sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
-
bambini pre-termine
(nati prima della 37a settimana di gestazione) e di basso peso
alla nascita (inferiore ai 2500 g), dopo il compimento del 6° mese.
-
donne che saranno nel
secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica
-
persone di qualunque età
ricoverate presso strutture per lungodegenti
-
medici e personale
sanitario di assistenza
-
familiari di persone ad
alto rischio
-
addetti a servizi
pubblici di primario interesse collettivo
-
personale che, per
motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire
fonte di infezione da virus influenzali non umani
Chi non deve vaccinarsi
La vaccinazione è invece sconsigliata a:
-
lattanti al di sotto dei
6 mesi
-
persone allergiche alle
proteine delle uova o ad altri componenti del vaccino, a meno di una
attenta valutazione dei benefici in confronto ai possibili rischi
-
persone che hanno
sviluppato severe reazioni al vaccino antinfluenzale nel passato
-
persone che hanno
manifestato sindrome di Guillain Barrè (neuropatia generalizzata
simmetrica) entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino
antinfluenzale.
Quando vaccinarsi
Il periodo più indicato per la vaccinazione
va da ottobre a dicembre.
Vie di somministrazione
Il vaccino viene somministrato con una
iniezione intramuscolo:
COME SI CURA
Se, nonostante tutte le precauzioni,
l'influenza arriva, ci sono alcuni farmaci che possono essere utilizzati per
alleviare la sintomatologia o curare eventuali complicanze.
La terapia di base dell'influenza è
essenzialmente sintomatica.
È consigliabile riposo nella fase acuta della
malattia e per 24-48 ore dopo la scomparsa della febbre. Nei casi di influenza
non complicati, con febbre elevata, cefalea, dolori articolari possono essere
indicati i farmaci antipiretici, analgesici, antinfiammatori ( i più comuni sono
paracetamolo e acido acetilsalicilico) e decongestionanti nasali per favorire la
respirazione.
Gli antibiotici possono essere utilizzati per
il trattamento delle complicanze a carico delle alte o basse vie respiratorie
sostenute da batteri, tenendo nella dovuta considerazione i fattori di
resistenza antimicrobica.
Raccomandazioni
È importante tenere sempre presente che:
-
Il trattamento con gli
antivirali è in realtà un metodo per evitare l'insorgenza di complicanze
legate all'influenza ma necessita dell'apporto di altri farmaci
-
Il loro utilizzo a scopo
profilattico non deve mai essere considerato sostitutivo della
vaccinazione antinfluenzale
-
Come tutti i farmaci,
anche gli antivirali hanno delle controindicazioni d'uso e possono essere
responsabili dell'insorgenza di reazioni avverse: questi farmaci vanno
quindi assunti sempre su consiglio del proprio medico curante.
QUALI SONO GLI
ANTIVIRALI
Sono disponibili farmaci
antivirali appartenenti a due diverse classi.
L'amantadina e la
rimantadina appartengono agli inibitori della M2 e sono efficaci solo
sull'infezione influenzale provocata dai virus di tipo A, tuttavia solo l'amantadina
è commercializzata in Italia. È dimostrato che la terapia con questi
farmaci, se iniziata entro 48 ore dall'esordio dei sintomi e continuata
per 5-7 giorni, riduce l'intensità dei sintomi sistemici e respiratori in
circa il 50% dei casi, abbreviando di 1-2 giorni la durata della malattia.
Tuttavia, questi farmaci
andrebbero usati solo quando ci sono rischi di gravi complicazioni perché
possono avere effetti collaterali di tipo neurologico e favorire lo
sviluppo di ceppi virali mutanti resistenti.
L'amantadina è,
comunque, sconsigliata per i bambini sotto l'anno di età.
L'amantadina e la
rimantadina possono essere utilizzate a scopo preventivo nelle persone ad
alto rischio per le complicanze dovute all'influenza che non si sono
potute vaccinare (o in cui si suppone non si sia sviluppata una buona
risposta immunitaria al virus influenzale).
Questi due farmaci non
bloccano completamente l'infezione influenzale, tanto da consentire lo
sviluppo di una forma di immunità naturale, anche se non compaiono i
sintomi influenzali. Inoltre, per ottenere il miglior rapporto
costi/benefici, la profilassi con amantadina dovrebbe essere impiegata
solo durante il periodo epidemico.
Zanamivir ed Oseltamivir
appartengono agli inibitori delle neuraminidasi; tali farmaci sono
efficaci nei confronti sia dei virus di tipo A che di quelli di tipo B.
agiscono sulla neuraminidasi (una proteina presente sulla superficie
esterna del virus e che sembra essere necessaria al virus per infettare le
cellule e per liberare particelle virali dopo la replicazione all'interno
della cellula), rallentando la propagazione del virus. |
IL
"FAI DA TE": i rimedi della nonna e l'alimentazione
Mani pulite
La persistenza dei virus influenzali sulla
superficie degli oggetti e la loro trasmissione tramite contatto hanno portato
ad esperimenti per dimostrare l'efficacia del lavaggio delle mani con la tintura
di iodio nel prevenire la trasmissione. Se il lavaggio delle mani con tintura di
iodio, per ovvi motivi, non è attuabile nella pratica quotidiana, sicuramente
l'atto semplice di lavarsi le mani con il sapone costituisce un rimedio utile
per ridurre la diffusione delle infezioni respiratore, come la sindrome
influenzale.
Visto che quest'ultimo metodo è anche
piuttosto economico, rappresenta sicuramente l'intervento preventivo di prima
scelta.
LA DIETA
Brodo di pollo per
alleviare i sintomi?
Strano ma vero, il brodo di pollo si è rivelato piuttosto efficace nel
sollievo dei sintomi influenzali: è infatti ricco di proteine che aiutano
la ricostruzione della membrana delle cellule del sistema immunitario.
Nonostante questo rimedio sia noto da millenni e sia citato nel codice di
Hammurabi, solo di recente si è dimostrato che le sue proprietà sono di
natura antinfiammatoria e accelerano il flusso del muco nasale. Il brodo
di pollo è in effetti un antico rimedio della nonna per curare i sintomi
delle infezioni superiori delle vie respiratorie, un rimedio la cui
efficacia come antinfiammatorio è stata recentemente confermata da uno
studio apparso sull'autorevole rivista specializzata Chest. Una
variante piccante della cucina ebraica con l'aggiunta di peperoncino
migliora ulteriormente l'efficacia del brodo. Sembra che ciò sia dovuto
alle proprietà vasodilatatrici del peperoncino (e del calore). Ci sono poi
altri rimedi della nonna consigliati per alleviare i sintomi influenzali
ma per i quali non esistono prove di efficacia, a differenza del brodo di
pollo e del lavaggio delle mani.
Primo rimedio tra tutti
un consumo regolare di frutta e verdura di stagione.
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Il cavolo contiene una buona
quantità di ferro, vitamina C e preziosi sali minerali. Cotto a
vapore sembra essere di aiuto contro le affezioni delle vie
respiratorie. Il suo succo avrebbe proprietà antinfiammatorie e
antidolorifiche, e le sue foglie, opportunamente riscaldate e
applicate sulla parte indolenzita, secondo alcuni calmerebbero il
dolore. |
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La cipolla, ricca di vitamine
e sali minerali, è un antisettico naturale, è espettorante e
disinfetta l'intestino. |
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L'aglio, grazie alla notevole
quantità di ferro, sali minerali e svariate vitamine (A, B l, 82, PP
e C), sarebbe utile per combattere catarri bronchiali e febbri,
oltre ad essere un ottimo antisettico. |
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Il limone, che secondo alcuni
purificherebbe l'organismo dalle tossine, è consigliato per
disinfettare la gola con semplici gargarismi. |
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Le mele e le pere, invece,
aiuterebbero a mantenere sani i polmoni migliorando le condizioni
delle vie respiratorie. In particolare, le pere si dice
contribuiscano a facilitare l'espulsione dei catarro dissolvendolo
e, se bollite insieme al miele, vengono consigliate per la cura
della raucedine. |
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Infine come non nominare le
arance, ricchissime di vitamina C, che aiutano il nostro organismo
ad assorbire il ferro dai vegetali e stimolano le difese dei sistema
immunitario, contribuendo a prevenire le malattie da raffreddamento. |
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I vapori o sulfumigi
Per quanto riguarda l'inalazione del vapore
ci sono prove di efficacia contrastanti. Per esempio sono stati condotti alcuni
test che hanno coinvolto l'uso di un umidificatore nell'ambiente, ma non hanno
portato a prove conclusive. È tuttavia risaputo che i virus che causano il
raffreddore non sopravvivono a una temperatura superiore ai 32°C e quindi il
vapore a questa temperatura è un rimedio che può risultare efficace, tanto più
se associato al mentolo, che per le sue proprietà vasodilatatrici facilita la
respirazione. Ben vengano, quindi, i classici sulfumigi della nonna.
Sauna
Gli amanti dei regimi di vita nordici sono
più difesi: uno studio finnico sembrerebbe indicare che l'uso della sauna riduce
l'incidenza delle infezioni delle vie respiratorie. È probabile che ciò sia
dovuto all'ostacolo della trasmissione dei virus respiratori in condizioni di
alte temperature ed umidità.
DOMANDE E RISPOSTE
Che cos'è l'influenza?
L'influenza è una
malattia provocata da virus (virus influenzali) che infettano le vie aeree
(naso, gola, polmoni). Spesso vengono impropriamente etichettate come
"influenza" diverse affezioni delle prime vie respiratorie, sia di natura
batterica che virale, che possono presentarsi con sintomi molto simili.
Nello stesso periodo dell'anno in cui la circolazione dei virus
influenzali è massima (in Italia solitamente da dicembre a marzo) possono
contemporaneamente circolare molti altri virus che provocano affezioni del
tutto indistinguibili, dal punto di vista clinico, dall'influenza (Adenovirus,
Rhinovirus, virus sinciziale respiratorio ecc.).
Quali sono i sintomi dell'influenza?
i sintomi dell'influenza
sono comuni a molte altre malattie: febbre, mai di testa, malessere
generale, tosse, raffreddore, dolori muscolari ed articolari. Soprattutto
nei bambini si possono manifestare anche sintomi a carico dell'apparato
gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea).
Come si trasmette?
Per via aerea,
attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse, lo starnuto o
anche semplicemente parlando. Il periodo di contagiosità comincia un po'
prima che si manifestino i primi sintomi e si prolunga per 3-5 giorni;
solitamente il periodo di contagiosità è un po' più lungo nei bambini che
negli adulti. Il periodo di incubazione dell'influenza è molto breve, da 1
a 4 giorni (in media 2). Il virus dell'influenza, che resiste molto bene
nell'ambiente esterno in situazioni di bassa temperatura ed umidità, di
diffonde facilmente negli ambienti affollati.
Quando si debbono usare gli
antibiotici?
Gli antibiotici sono
attivi solo contro le infezioni batteriche e perciò, nell'influenza,
patologia di origine virale, non hanno alcun effetto. Costituiscono
comunque un presidio molto importante in caso di complicanze batteriche,
che possono verificarsi nel corso della malattia, soprattutto in persone
predisposte a causa di fattori di rischio o di malattie concomitanti
l'indicazione al loro ma al loro uso va riservata esclusivamente al medico
curante.
Come ci si può proteggere
dall'influenza?
La vaccinazione
antinfluenzale rappresenta il mezzo più efficace e sicuro per prevenire la
malattia e le sue complicanze.
I vaccini
antinfluenzali, la cui composizione può variare di anno in anno, a seconda
delle caratteristiche dei ceppi di virus influenzali circolanti, hanno
un'efficacia, negli adulti sani, variabile dal 70 al 90%, e riducono la
mortalità legata all'influenza dei 70-80% (Fonte: OMS) in quanto, anche se
non sempre riescono a prevenire l'infezione, agiscono riducendo in modo
sostanziale la frequenza delle sue complicazioni.
Per chi è utile la vaccinazione
antinfluenzale?
La vaccinazione
antinfluenzale in sé è un intervento di profilassi che può essere utile
per tutti coloro che intendono evitare di contrarre l'infezione e per
contribuire a ridurre la circolazione dei virus influenzali.
Per chi è sconsigliata la vaccinazione?
La vaccinazione è
sconsigliata alle persone allergiche alle proteine dell'uovo, anche se
queste nel vaccino sono presenti in quantità minima. La vaccinazione deve
essere rinviata in caso di manifestazioni febbrili in atto. Nelle persone
con malattie autoimmuni il vaccino antinfluenzale va somministrato solo
dopo attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. La vaccinazione è
sconsigliata anche a coloro che, dopo una precedente somministrazione,
abbiano presentato manifestazioni di ipersensibilità immediata
(anafilassi9 o reazioni di tipo neurologico.
Quali sono gli effetti collaterali?
La vaccinazione comporta
raramente effetti indesiderati, peraltro di scarsa entità, che vanno dal
gonfiore-arrossamento nella sede dell'iniezione, al malessere generale,
alla febbricola o dolori muscolari di breve durata e intensità.
Bisogna vaccinare tuffi i bambini
contro l'influenza?
Un bambino in buone
condizioni di salute è in grado di reagire autonomamente o con il semplice
supporto di terapie sintomatiche nei confronti dei virus influenzale.
Perciò, la vaccinazione antinfluenzale nei bambini sani non è prioritaria.
Quali bambini bisogna vaccinare?
Ci sono bambini per i
quali la vaccinazione, non solo è utile come mezzo di prevenzione
collettiva, ma è necessaria ai fini di una protezione individuale, in
quanto, in caso di malattie, potrebbero più facilmente andare incontro a
complicanze. Sono bambini con:
- malattie croniche a
carico dell'apparato respiratorio (inclusa l'asma persistente, la
displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica), e malattie respiratorie
acute recidivanti (otite media acuta e infezioni delle alte vie)
- malattie croniche
dell'apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e
acquisite
- malattie metaboliche,
compreso il diabete mellito
- malattie renali con
insufficienza renale
- malattie degli organi
emopoietici ed emoglobinopatie
- malattie congenite o
acquisite che comportino carente produzione di anticorpi,
immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
- sindromi da
malassorbimento intestinale
- malattie dell'apparato
uropoietico ovvero altre severe condizioni patologiche che aumentino il
rischio di complicanze
- patologie per le quali
sono programmati importanti interventi chirurgici
- bambini e adolescenti
in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di
Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
- bambini e adulti che
vivono in comunità
- bambini pretermine e
di basso peso alla nascita al compimento del 6° mese.
Si può allattare con l'influenza?
Si, in quanto la
trasmissione dell'infezione avviene soprattutto per via aerea, quindi, per
evitare di contagiare il bambino è consigliabile allattare mettendo, per
esempio, una mascherina sulla bocca.
Si può allattare dopo essere stati
vaccinati contro l'influenza?
La vaccinazione
antinfluenzale non è controindicata nelle donne che allattano e
l'allattamento non interferisce sfavorevolmente sulla risposta
immunitaria.
È sicuro il vaccino antinfluenzale in
gravidanza?
La Circolare dei
Ministero della Salute n'l dei 5 agosto 2005 precisa che la vaccinazione è
consigliata a tutte le donne che, durante la stagione epidemica, saranno
nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Diversi studi hanno infatti
messo in evidenza il maggior rischio di serie complicazioni in seguito
l'influenza, anche in assenza di condizioni mediche predisponenti, per le
donne nel terzo trimestre di gravidanza o nelle prime fasi dei puerperio.
I vaccini antinfluenzali sono a base di virus uccisi o di sub-unità e non
comportano quindi, in nessuna fase della gravidanza, i rischi connessi
all'impiego di vaccini a base di virus viventi attenuati. In assenza di
condizioni mediche predisponenti che rendano imperativa la vaccinazione
antinfluenzale, questa può essere differita all'inizio dei terzo trimestre
di gravidanza, dopo un'attenta valutazione dei rapporto rischio-beneficio
da parte dei medico.
La vaccinazione è gratuita?
La Circolare dei
Ministero della Salute individua l'elenco delle categorie a rischio sulla
base dei quale i servizi territoriali di prevenzione, in relazione alla
disponibilità di risorse riservate agli obiettivi specifici di
pianificazione sanitaria regionale, offrono la vaccinazione
antinfluenzale:
1) persone
di età pari o superiore a 65 anni
2) bambini
di età superiore ai 6 mesi e adulti affetti da:
a.
malattie croniche a
carico dell'apparato respiratorio (inclusa l'asma persistente, la
displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica)
b.
malattie croniche
dell'apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e
acquisite
c.
diabete mellito e altre malattie metaboliche
d. malattie
renali con insufficienza renale
e. malattie
degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
f. malattie
congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi,
immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
g. sindromi
da malassorbimento intestinale
h. patologie
per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
3) bambini
e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a
rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
4) bambini
pretermine (nati prima della 37 a settimana di gestazione) e di basso peso
alla nascita (inferiore ai 2.500 g), dopo il compimento del 6° mese
5) donne
che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la
stagione epidemica
6) persone
di qualunque età ricoverate presso strutture per lungodegenti
7) medici
e personale sanitario di assistenza
8) contatti
familiari di persone ad alto rischio
9) persone
addette a servizi pubblici di primario interesse collettivo:
a. personale
degli asili nido, insegnanti scuole dell'infanzia e dell'obbligo
b. addetti
poste e telecomunicazioni
c. dipendenti
pubblica amministrazione e difesa
d. forze
di polizia inclusa polizia municipale
e. volontari
servizi sanitari di emergenza
f. personale
di assistenza case di riposo
10) personale
che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero
costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:
a. detentori
di allevamenti
b. addetti
all'attività di allevamento
c. addetti
al trasporto di animali vivi
d. macellatori
e vaccinatori
e. veterinari
pubblici e libero-professionisti
A chi rivolgersi per effettuare la
vaccinazione?
La vaccinazione viene
effettuata dal proprio medico di famiglia o dal Pediatra di libera scelta
(che a tale scopo hanno stipulato apposita convenzione con la Regione o
con la ASL) o presso i servizi vaccinali delle A.S.L.
Quando vaccinarsi?
Si consiglia di
praticare la vaccinazione tra metà ottobre e dicembre, ricordando che sono
necessari almeno dieci giorni affinché si realizzi una copertura vaccinale
ottimale. La vaccinazione rimane comunque un efficace mezzo protettivo
anche se viene effettuata in periodi successivi, e può trovare indicazioni
ad esempio, in persone che effettuino viaggi all'estero in zone in cui
l'attività influenzale segue ritmi diversi dai nostri.
I farmaci antivirali possono prevenire
l'influenza?
L'uso dei farmaci
antivirali non va mai considerato una alternativa alla vaccinazione
antinfluenzale, che rimane il mezzo più efficace, sicuro ed economicamente
vantaggioso per prevenire la malattia. |
In
collaborazione con:
SIMG
(Società Italiana di Medicina Generale)
Progetto Editoriale:
Intermedia per la Comunicazione Integrata s.r.l.
Si
ringraziano:
FIMMG
FNOMCEO
SUMAI
PER SAPERNE DI PIù
Italia:
-
Ministero della salute: Circolare
Ministeriale n° 1 del 5 agosto 2005 "Prevenzione e controllo dell'influenza:
raccomandazioni per la stagione 2005-2006".
-
http://www.ministerosalute.it/dettaglio/pdFocus.jsp?area=promozione&colore=3&id=31
-
http://www.ccm.ministerosalute.it/ccm/ccmNews.jsp?id=79&men=inf&label=malattie-influenza&lingua=italiano
-
Influnet Ministero della Salute:
sistema istituzionale costituito da un network di medici di famiglia e di
pediatri (i "medici sentinella") che assicura il monitoraggio
clinico-epidemiologico e virologico dell'influenza e delle malattie con
sintomi simili. Fornisce garanzie di continuità nel tempo e di uniformità
della rilevazione. Il sistema si basa sulla definizione dell'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) ed è attualmente attivo in 11 Stati dell'Unione
Europea e in 7 Nazioni non ancora aderenti all'Unione. In Italia esiste
anche la rete di laboratori flu, specializzati nelle analisi virali,
che da quest'anno è stata rafforzata - grazie al Centro nazionale per il
Controllo delle Malattie (CCM) - con 15 strutture distribuite in tutta
Italia.
-
http://www.flu.iss.it: Sito del sistema di sorveglianza
epidemiologica e virologica dell'influenza in Italia /FLU-ISS) coordinato
dall'Istituto Superiore di Sanità - Laboratorio di Epidemiologia e
Biostatistica (reparto malattie infettive) e Laboratorio di Virologia
(reparto di infezioni virali dell'apparato respiratorio).
-
http://www.flu.iss.it/risuktati.htm: i risultati delle rilevazioni
effettuate dal sistema FLU-ISS sulle epidemie di influenza degli ultimi
anni.
-
www.influenza.it
-
Consiglio Nazionale delle Ricerche
-
Società Italiana di Medicina
Generale
-
Cirinet - Centro Interuniversitario
Ricerca Influenza: Università di Genova, Dipartimento di Scienza della
Salute
-
Università di Milano, Istituto di
Virologia
Internazionali
Va sottolineato come il nostro Paese
sia messo in rete e collabori con molte strutture di sorveglianza sia in
Europa che negli USA e nel resto del mondo, per la sorveglianza di casi
particolari di influenza.
-
WHO World Health Organization:
sito dell'Organizzazione Mondiale della Sanità dedicato all'influenza
-
WHO global influenza preparedness
plan, 2005: fornisce adeguata assistenza agli Stati membri dell'OMS, ai
responsabili di sanità pubblica e alle strutture di emergenza per poter
affrontare al meglio tutti i pericoli e le necessità di un'influenza
pandemica. Costuisce l'aggiornemento e la revisione del precedente documento
del 1999.
-
FLUNET Global Influenza
Surveillance Network: rete di sorveglianza sentinella delle sindromi
inflkuenzali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
-
EISS European Influenza
Surveillance Scheme: rete di sorveglianza sentinella delle sindromi
influenzali in Europa
-
http://www.eswi.org: Gruppo di lavoro dei ricercatori europei
sull'influenza
-
ESWI European Scientific Working
group on Influenza: gruppo di lavoro europeo sull'influenza
-
CDC Centers for Disease Control and
Prevention: sito del CDC dedicato all'influenza
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