LE LENTI A CONTATTO? NON SONO UN GIOCO di Andrea Sermonti (Articolo tratto da: Il Giornale della Previdenza dei medici e degli Odontoiatri - Anno XI - n°2 - 2009)
(Intervista con il Prof. Emilio Balestrazzi, direttore della Clinica Oculistica del Policlinico Gemelli di Roma e presidente della Società italiana di trapianto di cornea - Sitrac)
Troppa leggerezza e superficialità nelle norme igieniche necessarie per un corretto uso delle lenti a contatto. Soprattutto tra i più giovani, con grave rischio di andare incontro a gravi lesioni. Fino al trapianto della cornea.
Sono circa 2 milioni i portatori di lenti a contatto nel nostro paese, ma quattro su cinque non le curano come dovrebbero, andando incontro a problemi anche invalidanti e, qualche volta, irreversibili. "E nei casi più seri ‑ conferma il professor Emilio Balestrazzi, direttore della Clinica Oculistica del Policlinico Gemelli di Roma e presidente della Società italiana di trapianto di cornea (Sitrac) ‑ l'unica soluzione resta quella del trapianto di cornea. Con tempi di recupero molto lunghi, limitazioni all'attività fisica e necessità di evitare in qualsiasi modo il rischio di traumi, cose queste assai pesanti da seguire soprattutto per i più giovani".
- E quali sono questi "casi più gravi"? Ad esempio le lacerazioni o la cheratite microbica ‑ una grave infezione della cornea derivante da traumi, malattie croniche dello strato più superficiale dell'occhio, immunodeficienze e anche dall'uso errato di lenti a contatto. Perché avete ritenuto di fare addirittura un appello ad un uso più attento di questo importantissimo presidio che sono le lenti a contatto? Ogni giorno un italiano perde la vista a causa del cattivo o errato uso delle lenti a contatto e questi danni irreversibili riguardano per lo più i ragazzini. L'appello di noi medici della Società italiana trapianto di cornea (Sitrac) nel corso di una conferenza stampa organizzata alla Camera dei Deputati a Roma non ha assolutamente l'obiettivo di creare una sorta di terrorismo psicologico: tutt'altro, visto che parliamo di un presidio medico utilissimo e che ha raggiunto un livello tecnologico ottimo. - E allora? Il nostro intervento è dettato dalla necessità di richiamare i più giovani ad un uso meno scorretto e disattento delle lenti a contatto: non lavarle con l'acqua corrente ‑ ad esempio ‑ e non farci il bagno al mare o la doccia, ricordarsi di non usarle di nuovo dopo averle tolte senza prima pulirle e mettersi gli occhiali al primo disturbo.
- Ed è un problema molto diffuso? Ormai siamo di fronte ad un vero e proprio "esercito" di portatori di lenti a contatto, come conferma una recente indagine condotta da Nextplora per la Società Oftalmologica Italiana (SOI): dei circa due milioni di portatori di lenti a contatto correttive due terzi sono donne tra i 25 e i 34 anni, e più o meno lo stesso numero di portatori preferisce lenti quindicinali o addirittura mensili, che ovviamente necessitano di maggiori cure e attenzioni di quelle usa e getta giornaliere. - Anche il presidente della Commissione Sanità del Senato Antonio Tomassini ha "appoggiato" il vostro appello? Il presidente ha sottolineato un elemento molto importante, soprattutto a livello psicologico: la grande diffusione delle lenti a contatto e il loro costante miglioramento con le varie differenziazioni (rigide o semirigide, morbide o colorate) le ha rese talmente utili per una grande quantità di persone che si è finito per perdere quasi totalmente il concetto di presidio sanitario: la riprova è che talvolta vengono addirittura usate senza prescrizioni. - A chi è rivolto questo appello della Sitrac? Ai portatori di lenti, ai medici di famiglia, agli oculisti, agli ottici ... Un richiamo rivolto soprattutto ai più giovani, che spesso in discoteca o alle feste si "scambiano" le lenti a contatto colorate senza le necessarie precauzioni igieniche: un grave rischio di infezione e di contagio, problema questo reso più rischioso dall'uso di sostanze stupefacenti o alcol, che diminuiscono la sensibilità e la sensazione di fastidio delle lenti sporche o non disinfettate.
Si ringrazia per l'autorizzazione alla pubblicazione dell'articolo il dottor Giuliano Crisalli (direttore responsabile di "il Giornale della Previdenza dei medici e degli Odontoiatri") |
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ULTIMO AGGIORNAMENTO PAGINA 01 APRILE 2009 |
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