FITNESS E SPORT DUE MODI DIVERSI DI PROGRAMMARE L'ATTIVITà FISICA Testo e disegni di Stelvio Beraldo
Indipendentemente dalla pratica del fitness o dello sport agonistico, grazie a internet molti chiedono uno SCHEMA DI ALLENAMENTO a "distanza" tramite "E-MAIL". Alcuni sperano in qualche "dritta", pensando che il "segreto" del successo sia limitato a un aspetto particolare della metodologia di allenamento, aspetto che ritengono custodito gelosamente dal "santone" di turno. Altri, addirittura, solo per il fatto di "muovere" finalmente il corpo per qualche ora a settimana, attendono con ansia un consiglio su quali integratori alimentari vanno assunti per non soccombere a questo "surplus" di attività. Per ottenere il massimo risultato è necessario essere inseriti in una struttura appositamente organizzata con attrezzatura idonea e tecnici qualificati. Per diventare campioni a questo si aggiunge la predisposizione genetica.
Se per il FITNESS è possibile, entro certi limiti, dare delle indicazioni generali, per lo SPORT AGONISTICO un programma vero e proprio è praticamente impossibile, salvo analizzare qualche aspetto dei mezzi (esercizi) e dei metodi usati.
Sport e Fitness a confronto
Differenza tra i livelli di condizione fisica dello sport e del fitness
L'innalzamento dei parametri biologici, ovvero la capacità di rispondere con sempre maggiore efficacia agli stimoli allenanti, è denominata SUPERCOMPENSAZIONE che è un meccanismo di difesa dagli stress in genere (il carico di allenamento procura uno stress). In sostanza, attraverso adeguati stimoli (esercizi e intensità esecutiva degli stessi) si instaura un adattamento-risposta (Figura).
I carichi ovviamente dovranno risultare quantitativamente e qualitativamente equilibrati e sufficienti, tali da scatenare quei processi biologici di adattamento che nel tempo instaureranno delle risposte allo stimolo sempre più positive e elevate. Oltre alla qualità dello stimolo (metodi ed esercizi) una particolare attenzione va posta ai giusti periodi di recupero tra le varie sedute di allenamento. è infatti in questa fase che l'organismo ricostituisce le riserve energetiche e le possibilità funzionali "compromesse" dall'allenamento, ricostituzione che, se l'allenamento è stato impostato correttamente, avviene in maniera superiore a quanto si aveva prima dello stesso (Figura):
Spostando l'attenzione al di fuori del mondo sportivo, verifichiamo continuamente come il meccanismo di supercompensazione (risposta allo stimolo) sia una legge biologica legata a qualsiasi agente stressante interno o esterno all'organismo. Esempi: - la formazione dei calli sul palmo della mano sono la reazione di difesa all'uso continuo di un attrezzo che sollecita fortemente la cute; - l'abbronzatura è la reazione di difesa della pelle del corpo alla prolungata e sistematica esposizione al sole. Se l'uso dell'attrezzo o l'esposizione al sole non avvengono gradualmente, dando quindi sufficiente tempo a creare i presupposti per l'adattamento, vengono a formarsi delle vesciche e si strappa la pelle delle mani nel primo caso o si ustiona nel secondo. Al contrario, quando lo stimolo viene a mancare per un tempo sufficientemente lungo, sia i calli che l'abbronzatura si attenuano progressivamente fino a sparire (lo stesso avviene con i risultati ottenuti da un allenamento). Proseguendo negli esempi: - in una dieta alimentare ipocalorica dopo qualche tempo, sempre per difendersi da una situazione nuova e ritenuta a rischio per la sopravvivenza, viene messo in atto il meccanismo detto di "risparmio" per cui il metabolismo basale si abbassa e nelle 24 ore vengono consumate meno calorie rispetto al periodo precedente la dieta (è questo il principale motivo per cui le diete funzionano soprattutto nella fase iniziale. è anche la causa del loro fallimento in quanto il metabolismo basale rimane basso anche al termine della dieta, di conseguenza anche una alimentazione apparentemente equilibrata fa riprendere i kg perduti). Se è vero che "la funzione sviluppa l'organo" è anche vero che un organo non più utilizzato sufficientemente perde gran parte della sua funzionalità. Esempi: - un arto immobilizzato a causa di un trauma richiederà in seguito una riabilitazione in quanto le sue strutture muscolari risulteranno notevolmente deteriorate dal non uso (perdita di forza e di proteine). - negli astronauti che permangono a lungo nello spazio in assenza di gravità avviene un adattamento "negativo" simile all'immobilizzazione di un arto (la gravità, ovvero il peso del corpo, è uno stimolo continuo sull'apparato locomotore). Tornati a terra, oltre alla diminuzione notevole di forza e massa muscolare, vedranno anche lo scheletro indebolito dalla perdita di minerali. Ovviamente anche l'apparato cardiocircolatorio e respiratorio avranno perso parte della loro funzionalità di base. In sostanza l'organismo tende sempre alla difesa dagli stress e all'economia energetica.
Aspetti della condizione fisica
La scelta di una attività fisica deve quindi tenere conto innanzitutto della condizione fisica di base dove prima o poi si tornerà quando verranno sospesi definitivamente gli allenamenti. Da sempre gli allenatori sanno che una capacità motoria (soprattutto forza, resistenza organica, rapidità e mobilità articolare) innalzata "artificialmente" con metodologie ed esercizi specifici, in tanto tempo viene esaltata e in altrettanto tempo la si perde se non più allenata.
Forse è necessario domandarsi fino a che punto vale la pena "spingere" sul pedale dell'acceleratore dei carichi di allenamento (quantità e intensità), in modo particolare se non si ha come obiettivo la competizione sportiva e, oltretutto, rischiando traumi anche seri che possono condizionare il resto della vita.
LA PROGRAMMAZIONE DELL'ALLENAMENTO NEL FITNESS
Migliorare l'efficienza fisica significa soprattutto far lavorare i muscoli. Col movimento si hanno benefici sia sull'apparato locomotore (muscoli, ossa e articolazioni) che su quello cardiocircolatorio e respiratorio. Si possono scegliere 3 OBIETTIVI: 1) Prevalente miglioramento dell'efficienza neuromuscolare: - tono e trofismo (miglioramento estetico e rassodamento) - forza generale (efficienza ed equilibrio di tutti i muscoli) - ipertrofia (aumento della massa e definizione muscolare). 2) Prevalente miglioramento dell'efficienza organica (apparato cardiocircolatorio e respiratorio). 3) Miglioramento contemporaneo dell'efficienza neuromuscolare e organica: - tono e trofismo ed efficienza organica - forza generale ed efficienza organica - ipertrofia ed efficienza organica. Ovviamente una scelta selettiva dell'una o dell'altra capacità (sola efficienza neuromuscolare o sola efficienza organica) ne permetterà una esaltazione maggiore rispetto ad una scelta di azione contemporaneamente su ambedue.
Una volta scelto l'obiettivo è necessario verificare: - Disponibilità di tempo settimanale (numero minimo di allenamenti e durata). - 1 allenamento a settimana non determina un adattamento biologico ma uno stress negativo e rischio di traumi - 2 allenamenti settimanali sono il minimo indispensabile richiesto - 3-4 allenamenti settimanali sono il riferimento ideale - oltre 4-5 allenamenti settimanali sono la linea di demarcazione per entrare nella dimensione agonistica. - Disponibilità di attrezzi idonei. Ad esempio, per chi vuole effettuare allenamenti che coinvolgono prevalentemente le capacità neuromuscolari, disporre di attrezzi (manubri, bilanciere) a peso fisso o insufficiente vuol dire non poter applicare le metodologie in maniera corretta, pertanto ottenere risultati modesti se non nulli. - Condizione fisica di base. - Capacità di eseguire correttamente la tecnica esecutiva degli esercizi. Una tecnica sbagliata, oltre a non consentire la massima efficacia dell'esercizio è una delle più frequenti cause di traumi. - Capacità di applicare correttamente le metodologie di allenamento. A volte basta sorvolare su uno solo dei parametri previsti per far perdere efficacia all'allenamento se non addirittura ottenere effetti indesiderati. - Ecc.
FITNESS E PREVALENTE MIGLIORAMENTO DELL'EFFICIENZA NEUROMUSCOLARE (tono e trofismo, forza generale e ipertrofia)
Esempi di organizzazione di ogni singolo esercizio (*)
FITNESS E PREVALENTE MIGLIORAMENTO DELL'EFFICIENZA ORGANICA (apparato cardiocircolatorio e respiratorio)
Il termine generico di resistenza definisce la capacità dell'organismo di durare in un lavoro il più a lungo possibile. L'impegno prevalente è a carico degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio che, nel tempo, migliorano anche vistosamente la loro funzionalità.
L'allenamento per la resistenza può determinare nel tempo: - aumento del diametro e del numero dei capillari muscolari e relativo migliore trasporto e scambio periferico - aumento delle cavità cardiache e della forza di contrazione del cuore - migliore regolazione della distribuzione sanguigna tra carico e recupero - diminuzione della frequenza cardiaca a riposo - aumento del volume del sangue e dei globuli rossi - aumento delle capacità "tampone" del circolo sanguigno sulla formazione di acido lattico - aumento dei volumi polmonari.
Il metodo più efficace per mantenere o migliorare la resistenza organica (resistenza generale) è l'attività aerobica ad una intensità tale da poter essere proseguita a lungo senza le interruzioni dovute soprattutto alla fatica muscolare. Correre a piedi su terreno o su tapis roulant, nuotare, pedalare sulla bici o sulla cyclette, sciare, vogare o remare, step, ecc., sono solo dei mezzi diversi attraverso i quali si può raggiungere questo obiettivo. Ovviamente sarà simile l'effetto organico ma non muscolare specifico (es.: a parità di condizione fisica un runner vedrà un notevole miglioramento nell'efficienza specifica dei muscoli dei piedi e gambe rispetto ad un canottiere, in particolare sull'aumento numerico dei capillari e sul trasporto e scambio periferico dell'ossigeno).
Per impostare un programma di attività è innanzitutto necessario stabilire la propria massima frequenza cardiaca (MFC), all'interno della quale si sceglierà in seguito la percentuale ritenuta più idonea agli obiettivi prefissati:
Tabella di calcolo rapido della massima frequenza cardiaca e rispettive percentuali
Frequenza cardiaca consigliata (% della MFC)
I CRITERI DA SEGUIRE per organizzare una razionale attività aerobica sono: - programmare almeno 2 allenamenti settimanali (meglio 3) - adeguare il tempo di allenamento e l'intensità alla propria condizione fisica. Si inizierà con pochi minuti nelle prime settimane per arrivare nel tempo a 40-60 minuti - anche se la modalità esecutiva ottimale dovrebbe vedere una continuità senza sosta dell'esercitazione, all'occorrenza si possono alternare pause e attività in modo che non venga superata la frequenza cardiaca consigliata (% della MFC) - evitare scatti rapidi e intensi che innalzano violentemente la frequenza cardiaca.
La scelta di ESERCITAZIONI DI FITNESS A ELEVATA INTENSITà deve tenere conto di quanto già esposto in precedenza, ovvero che quando lo stimolo allenante viene interrotto già dopo qualche giorno inizia il declino di quanto acquisito, per tornare in tempi abbastanza brevi al livello di partenza e questa perdita è tanto più rapida quanto più la metodologia usata è di alta intensità (carico muscolare e organico elevati). Pertanto chi desidera semplicemente raggiungere un livello ottimale di fitness, inteso come efficienza muscolare e organica non mirata all'agonismo sportivo, dovrebbe scegliere metodologie efficaci ma non esasperate dal punto di vista della quantità e dell'intensità. Paradossalmente ci si potrebbe trovare nella situazione per cui più ci si allena intensamente e più si è poi costretti a mantenere ritmi di allenamento elevati pena la rapida perdita dei benefici ottenuti. Quindi non più fitness come momento anche di piacere ma fonte di ansia e angoscia. In sostanza il fitness andrebbe inteso più come stile di vita che non come una routine di allenamento vero e proprio.
FITNESS E MIGLIORAMENTO CONTEMPORANEO DELL'EFFICIENZA NEUROMUSCOLARE E ORGANICA
Solitamente si utilizza il LAVORO IN CIRCUITO che si differenzia da quello in serie e ripetizioni in quanto gli esercizi vengono eseguiti uno dopo l'altro per una sola serie (stazione) fino a terminare un "giro". Poi si riprende fino a completare il numero di "giri" previsto. Utilizzando il circuito l'allenamento risulta meno monotono e più gradevole. Questa modalità allenante può essere di aiuto per chi dispone di poco tempo e desidera comunque migliorare la propria efficienza muscolare e organica. Se il circuito è utile per migliorare la coordinazione e la resistenza organica, risulta meno efficace quando l'obiettivo principale è l'incremento delle capacità di forza e ipertrofia. Infatti, il passaggio continuo da un esercizio all'altro permette solo parzialmente la sommazione degli stimoli ottimali (innalzamento graduale della capacità allenata).
I PARAMETRI DI LAVORO per organizzare un circuito sono gli stessi utilizzati con i metodi in serie e ripetizioni esposti precedentemente. L'unica variante è il numero serie che viene sostituito dal numero di giri. A questi va aggiunta la percentuale della massima frequenza cardiaca prescelta che va mantenuta allo stesso livello per tutta la durata dei giri.
LA PROGRAMMAZIONE DELL'ALLENAMENTO NELLO SPORT
Una programmazione ai fini agonistici deve tener conto di moltissime variabili individuali e ambientali (esempio): - obiettivo che si vuole raggiungere - disponibilità di tempo settimanale - disponibilità di attrezzi idonei - condizione fisica generale di partenza - caratteristiche individuali legate all'espressione ottimale delle capacità motorie (surplus o carenza di forza, velocità, rapidità, resistenza, coordinazione generale, ecc.) - capacità di eseguire correttamente la tecnica esecutiva - capacità di applicare correttamente le metodologie di allenamento - ecc. A queste vanno aggiunte le variabili che derivano dalla programmazione annuale delle competizioni. Ogni competizione si articola su un macrociclo che solitamente ha una durata quadrimestrale o semestrale (2-3 gare annue) all'interno del quale sono strutturati: - periodo preparatorio (suddiviso in tappa fondamentale e tappa speciale) - periodo agonistico (o pre-gara o competitivo) - periodo transitorio (o di transizione). Ogni periodo a sua volta comprende: - mesocicli. Ogni mesociclo è composto da: - microcicli. Ogni microciclo è organizzato in: - singole unità di allenamento.
Praticamente occorre elaborare una scheda diversa per ciascun allenamento programmato nei 12 mesi dell'anno. Va anche tenuto presente che ogni scheda di allenamento può subire delle variabili dovute alla condizione fisica del giorno di allenamento. Indispensabile, a questo punto, è la costante presenza di un "occhio" esterno che riesca a valutare e intervenire sulla coordinazione e sui ritmi esecutivi di ogni singolo esercizio. In sostanza SOLO UN ALLENATORE SEMPRE PRESENTE, con una profonda conoscenza delle caratteristiche dell'atleta, è in grado di impostare un buon programma di allenamento e garantire il massimo risultato sportivo (vedi anche "Programmazione dell'allenamento").
Stelvio Beraldo Maestro di Sport |
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ULTIMO AGGIORNAMENTO PAGINA 31 AGOSTO 2005 |
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