ELETTROSEGMENTOGRAFIA:
UN NUOVO MEZZO DI DIAGNOSI
Leonardo Maria Leonardi
L'elettrosegmentografia (ESG) permette lo
studio della attività bioelettrica del tessuto connettivo lasso.
IL TESSUTO CONNETTIVO LASSO
Il tessuto connettivo lasso, che si origina
in seguito al processo di differenziazione del mesenchima, è costituito da
vari elementi cellulari (cellule mesenchimali - indifferenziate e
totipotenti, fibroblasti, macrofagi, monociti, linfociti, granulociti ecc.) e
dalla sostanza intercellulare, che comprende le fibre (reticolari, collagene
ed elastiche) e la sostanza fondamentale amorfa. Quest'ultima, detta anche
matrice amorfa, ha le proprietà o di una soluzione colloidale molto viscosa
(SOL) o di un gel fluido (GEL) ed è costituita di acqua, componenti di scambio
sangue/tessuti (sodio, potassio, acidi grassi, proteine ...), sali, vitamine,
ormoni, enzimi e glicosaminoglicani.
Il tessuto connettivo lasso è l'unico sistema
in contatto diretto con tutte le cellule dell'organismo. Tutti i processi di
scambio, tra capillari e fibre nervose terminali da una parte e cellule
specifiche di organo dall'altra, devono avvenire attraverso i flussi tessutali
extracellulari che fanno parte del tessuto connettivo.
La configurazione del tessuto connettivo
lasso cambia in presenza di processi che alterano le funzioni vitali e che
possono venire innescati da germi, intossicazioni, ferite, infezioni, farmaci,
disturbi regolatori, carichi stressogeni (come il lavoro muscolare!) ... Il
tessuto connettivo lasso rappresenta, quindi, il primo sistema di difesa
dell'organismo.
PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO
L'ESG indaga esclusivamente le grandezze
elettriche che si riferiscono al tessuto connettivo lasso utilizzando una
tensione di stimolo massima di 1 volt ed una frequenza di 10 Hz ; questa
ultima non può in alcun modo superare la barriera della membrana cellulare (per
indagare l'ambiente intracellulare è necessario utilizzare frequenze superiori
ai 5 kHz) e stimolare il rilascio di endorfine con risultati terapeutici.
CAMPO DI AZIONE
La malattia si sviluppa, nella sua fase
iniziale, nell'ambiente extracellulare (sistema di base di Pischinger); da un
determinato momento in poi essa coinvolge anche il sistema intracellulare. Il
periodo di tempo che intercorre tra una fase e l'altra può variare da alcune
settimane ad alcuni anni (è universalmente noto che molte patologie si
evidenziano con i loro sintomi proprio in questo modo e, in questa fase, quasi
sempre la "restitutio ad integrum" risulta impossibile).
Mentre le tradizionali tecniche di diagnosi
(di laboratorio o strumentali) sono in grado di individuare la presenza di forme
patologiche solo dopo che queste abbiano interessato anche l'ambiente
intracellulare, l'ESG, ottenendo informazioni che riguardano solamente la
sostanza extracellulare, è in grado di riconoscere gli stati patologici nella
loro fase iniziale di sviluppo o, come si suole dire, a livello ancora di
funzione e non ancora di danno anatomico.
La tecnica ESG viene utilmente applicata:
-
nella identificazione della presenza di
campi di disturbo silenti acuti e/o cronici e delle catene patogenetiche
causali (focolai odontogeni, tonsillari, appendicolari ecc.)
-
nella identificazione di tossiemie da
impropria alimentazione e/o disbiosi intestinale
-
nella identificazione dei disequilibri
ormonali
-
nel riconoscimento di stati allergici e
di intolleranze
-
nel riconoscimento di disordini
funzionali della colonna vertebrale
-
nel monitoraggio della correttezza del
percorso terapeutico intrapreso
-
nella verifica del corretto metabolismo
idrico
-
nella verifica dello stato di acidosi
tissutale
-
nella verifica della eccessiva
assunzione di sostanze voluttuarie eccitanti.

Ecco un articolo di presentazione
dell'apparecchiatura utilizzata:
Nasce
Biotest, primo check-up elettrico. Il test è indolore: sul paziente si
mettono diversi elettrodi. i segnali inviati dal corpo vengono letti e
interpretati.
Un'infiammazione, un dolore, cronico. Uno di quelli, per intenderci, che
vanno e vengono, ma persistono nel tempo: mesi, anche anni, magari solo a
periodi. Mal di testa, dolori alle articolazioni o situazioni di malessere
generalizzato, tanto per citare alcuni esempi. Dolori ai quali i medici non
riescono, proprio per la generalità dei sintomi, ad attribuire una causa;
dolori che magari solo dopo lungo tempo vengono associati a una vera e
propria malattia giunta magari ormai in fase degenerativa. Per queste
situazioni - che rendono i pazienti insicuri, oltre che ammalati, e che
mettono al muro i medici, e il sistema sanitario, obbligando anche a un
elevato esborso economico in esami specialistici a volte inutili - ci sarà
presto una soluzione. Una soluzione pensata da una azienda da anni attiva
nel settore della diagnostica.
Il "Biotest" è un' apparecchiatura che in maniera indolore, non invasiva,
compie un primo e affidabile check up del paziente e permette di indirizzare
il medico (anche quello di base, che potrà compiere il test nel suo
ambulatorio) verso particolari patologie. Il Biotest esiste sul mercato già
da un anno, l'ultima versione, pronta per rivoluzionare il mercato
diagnostico, è un dispositivo in grado di favorire un precoce riconoscimento
degli stati infiammatori, prima che questi diventino cronici. Per il
paziente, il test risulta essere simile, almeno a vederlo e a "subirlo", ad
un elettroencefalogramma o a un elettrocardiogramma, anche se gli elettrodi
vengono applicati su tutto il corpo e non solo sul torace o sulla testa. Lo
strumento misura numerosi segnali elettrici "prodotti" dal corpo umano
(tensione, corrente, capacità, resistività) presenti nel tessuto connettivo
lasso e misura la "differenza" di segnale in assenza e presenza di stimoli:
in base a queste informazioni, risulta in grado di fornire al medico
informazioni sullo stato funzionale di ogni parte dell'organismo,
contribuendo a identificare le zone "malate", per poi approfondirne l'esame,
con ulteriori accertamenti, questi sì di carattere tradizionale. I test fino
ad ora condotti (lo strumento è stato testato a lungo all'Università di
Padova) hanno dimostrato che, su circa mille casi trattati, soggetti con la
stessa sintomatologia presentano comportamenti elettrici "simili" o
addirittura uguali. Biotest non si sostituirà ai tradizionali sistemi di
analisi e diagnostica, ma sarà una sorta di indicatore, da utilizzare in
medicina preventiva e generale, facendo risparmiare ai pazienti e alla
struttura sanitaria soldi e tempo.
Ancora altri pregi, oltre alla rapidità della diagnosi:
nessun dolore e ripetitività dell'esame senza generare alterazioni
nell'organismo.
Uno strumento, insomma, da utilizzare come test di salute
generale, una sorta di certificato elettrico e tomografico di sana e robusta
costituzione.
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