PREVENIRE LA PATOLOGIA DELLA
CUFFIA DEI
ROTATORI DELLA SPALLA
Testo e disegni di Stelvio Beraldo

L'articolazione scapolo-omerale si
caratterizza per la capacità di permettere in maniera molto ampia i
movimenti del braccio su tutti i piani spaziali.
Questo è possibile per la
presenza di una modesta cavità glenoidea della scapola
(praticamente la testa dell'omero è più poggiata che
inserita) e una capsula articolare lassa. Pertanto il
ruolo di stabilità e centralità articolare è deputato ai
muscoli che fanno parte della cuffia dei rotatori (Sovraspinato,
Sottospinato, Piccolo rotondo, Sottoscapolare)
che assume importanza determinante per la stabilità e
funzionalità articolare. I movimenti determinati dalla
cuffia dei rotatori vede sempre la sinergia del Deltoide. Se
viene compromessa quest'ultima azione l'omero e la sua
testa vengono spinti fuori dall’articolazione
(sublussazione) verso l’alto (verso l'acromion della
scapola) e verso avanti. La posizione verso l’alto vede
una riduzione di spazio che causa una compressione
tendinea, mentre lo spostamento in avanti porta i
tendini del Sovraspinato e Sottospinato a contatto
(sfregamento) della rima post-superiore della cavità
glenoide (sindrome da impingement).
Questa patologia, definita
"conflitto sotto acromiale" è tipica delle discipline
sportive che comportano una sistematica azione di
abbassamento del braccio dall'alto in basso (lancio
del giavellotto, tiro in porta nella pallanuoto,
schiacciata e battuta nella pallavolo, ecc.).
Questo gesto tende a potenziare in maniera selettiva i
muscoli agonisti che abbassano il braccio e lo ruotano
all'interno e a determinare nel tempo uno scompenso di
forza sui muscoli antagonisti che sollevano il braccio
in alto e lo ruotano all’esterno (Figure e tabelle).
Sollevamento e abbassamento del
braccio

Muscoli che
intervengono nel movimento di
elevazione del
braccio sul piano sagittale
Elevatori |
Extrarotatori |
Da 0° a
60°:
- Deltoide (fasci
anteriori)
- Coracobrachiale
- Bicipite brachiale (capo
breve)
- Gran pettorale (fasci
superiori)
Da 60° a
120°:
- Trapezio (fasci
superiori e inferiori)
- Gran dentato
Da
60° a 120° agisce la scapola che ruota
trascinando l'omero.
Oltre 150° agisce il tronco che si inclina
lateralmente e indietro. |
- Sottospinato
- Sopraspinato
- Piccolo rotondo
- Deltoide (fasci
posteriori) |

Muscoli che
intervengono nel movimento di
abbassamento del
braccio sul piano sagittale
Abbassatori |
Intrarotatori |
- Piccolo pettorale
(abbassa la spalla)
- Gran dorsale
- Gran pettorale (fasci
inferiori)
- Grande rotondo
- Tricipite brachiale
(capo lungo) |
- Gran dorsale
- Gran pettorale
- Grande rotondo
- Sottoscapolare
- Deltoide (fasci
anteriori) |

Alcuni esercizi di
rafforzamento per i muscoli della cuffia dei rotatori

Slanci del braccio
in fuori con extrarotazione finale del braccio
Questo esercizio è
particolarmente efficace sia nella
prevenzione che nella riabilitazione della patologia
della cuffia dei rotatori.
Si caratterizza per una
azione localizzata sul muscolo
Sovraspinato. Viene coinvolto anche il muscolo
Deltoide nei fasci
superiori e posteriori.
Oltre che con le macchine
con cavi può essere eseguito anche con attrezzi semplici
e di modesto ingombro come gli elastici. |
 |
Principali
interventi muscolari dinamici negli esercizi proposti
ESERCIZIO
N. 1 |
- azione della spalla:
Trapezio, Romboide
-
azione del braccio: Deltoide (fasci posteriori),
Gran dorsale, Grande rotondo, Piccolo rotondo,
Sottospinato
-
azione dell'avambraccio: Bicipite brachiale,
Lungo supinatore, Brachiale anteriore, Grande palmare,
Cubitale anteriore, Flessore superficiale delle dita,
Pronatore rotondo, Palmare lungo.
Portando i gomiti vicino al corpo si accentua
l'intervento dei muscoli che mobilizzano l’avambraccio.
Potandoli distanti dal corpo
vengono maggiormente impegnati i muscoli che mobilizzano
il braccio e la spalla.
L'esecuzione a i pollici in fuori provoca una
extrarotazione del braccio e un ulteriore azione
muscolare di avvicinamento delle scapole alla colonna
vertebrale. |
ESERCIZIO
N. 2 |
-
azione della spalla: Trapezio (fasci intermedi e
inferiori), Romboide
-
azione del braccio: Gran dorsale (parte da
posizione di massimo allungamento), Gran pettorale
(fasci inferiori), Grande rotondo, Tricipite brachiale
(capo lungo), Sottoscapolare
-
azione dell'avambraccio: Bicipite brachiale,
Brachiale anteriore, Lungo supinatore, Grande palmare,
Cubitale anteriore, Flessore superficiale delle dita,
Palmare lungo, Pronatore rotondo.
L’esecuzione a pollici indentro impegna
maggiormente il Brachiale anteriore ed il Lungo
supinatore, mentre a pollici
infuori l’accento viene posto sul Bicipite
brachiale. Inoltre provoca una extrarotazione del
braccio e un ulteriore azione muscolare di avvicinamento
delle scapole alla colonna vertebrale.
Portando i gomiti vicino al corpo si accentua
l'intervento dei muscoli che mobilizzano l’avambraccio.
Potandoli distanti dal corpo
vengono maggiormente impegnati i muscoli che mobilizzano
il braccio e la spalla. |
ESERCIZIO
N. 3 |
-
azione della spalla: Gran dentato, Trapezio
(fasci superiori e inferiori), Sternocleidomastoideo
-
azione del braccio: Deltoide (fasci superiori),
Sopraspinato, Coracobrachiale
-
azione dell'avambraccio: Tricipite, Anconeo. |
ESERCIZIO
N. 4 |
-
azione della spalla: Sternocleidomastoideo. Il
Gran dentato e il Trapezio (fasci superiori e inferiori)
agiscono quando il braccio supera l’orizzontale
-
azione del braccio: Deltoide, Sopraspinato
-
azione dell'avambraccio: Bicipite brachiale,
Lungo supinatore, Brachiale anteriore, Grande palmare,
Cubitale anteriore, Flessore superficiale delle dita,
Pronatore rotondo, Palmare lungo.
La
distanza tra le due impugnature media o larga
accentua l'intervento dei muscoli che mobilizzano il
braccio e la spalla, mentre quella
ravvicinata accentua l'impegno dei muscoli che
mobilizzano l'avambraccio. |
PARAMETRI DI LAVORO
(Forza e trofismo
generale)
Intensità
del carico rispetto al massimale (*) |
Numero di
serie per ogni gruppo muscolare |
Numero di
ripetizioni in ogni serie |
Ritmo di
esecuzione |
Tempo di
recupero tra le serie |
Numero di
allenamenti settimanali |
65-75% |
4–6 |
a esaurimento non
esasperato |
fluente e controllato |
completo (2,5-3 minuti) |
almeno 2 (stesso gruppo
muscolare) |
(*)
La percentuale del carico può essere stabilita
semplicemente dal numero di ripetizioni che si riescono
ad eseguire in una serie ad "esaurimento", ovvero:
65% = 12-14 ripetizioni
70% = 10-11 ripetizioni
75% = 8-9 ripetizioni
Nella
riabilitazione post-traumatica
i carichi utilizzati sono decisamente più bassi (40-50%
del massimale, ovvero tali da permettere almeno 20-25
ripetizioni per serie). |
Oltre al rafforzamento muscolare della
cuffia dei rotatori è necessario che tutti i muscoli della spalla
risultino estensibili. Pertanto vanno eseguiti sistematicamente
opportuni esercizi di Stretching.
Alcuni esercizi di
stretching specifici per i muscoli scapolo-omerali

Fasi esecutive
dello Stretching
Fase 1:
ricerca della
posizione di massimo allungamento (in 6-8 secondi). |
Fase 2:
mantenimento
della posizione di massimo allungamento (per 20-30
secondi).
Evitare irrigidimenti e
dolore acuto. |
Fase 3:
ritorno alla
posizione iniziale (in 6-8 sec.). |
Stelvio
Beraldo
Maestro di Sport
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