SPORT E CIRCOLAZIONE VENOSA Prof. Stefano Ricci
Alcuni sport aiutano la circolazione venosa (ed anche quella arteriosa), mentre altri, pur attivandola, favoriscono picchi di ipertensione e sbalzi di pressione non salutari, specie in presenza di iniziale insufficienza venosa.
Nell'ambito dell'invito a svolgere un'attività motoria, la pratica di uno sport deve essere incoraggiata, purché lo sport praticato sia appropriato. "Fare sport" è un aspetto della vita sociale tipico degli ultimi 20 anni, conseguenza del benessere sociale raggiunto (tempo libero), ma anche della necessità di attivare il fisico (sedentarietà). Lo sport fa bene perché induce ad una attività regolare, ordinata, cadenzata, controllata, purché non portato all'eccesso. Durante l'attività sportiva aumenta la portata cardiaca ed il flusso di tutta la circolazione del corpo. Le vene reagiscono attivandosi: vasodilatazione ed aumento del tono venoso. Migliora l'ossigenazione dei tessuti perché tutti i più piccoli capillari vengono messi in moto. L'esercizio prolungato provoca la turgescenza delle vene superficiali, tipica degli atleti di alto livello. Queste vene sono "normali", ma nei pazienti predisposti possono essere indotte ad una dilatazione eccessiva (specie nelle gambe).
GLI SPORT "BUONI" Lo sport ideale, per favorire la circolazione venosa degli arti inferiori, deve essere caratterizzato da movimenti ritmici della caviglia con appoggio plantare completo, contrazioni muscolari dinamiche (piuttosto che isometriche), accompagnato da respirazione regolare e profonda. Si tratta in genere di uno sport "dinamico", in cui alla contrazione dei muscoli consegue uno spostamento armonico del corpo, in contrasto con gli sport "statici", in cui la contrazione dei muscoli avviene in una posizione fissa senza movimento. In ogni caso l'allenamento è importante specie per chi svolge vita sedentaria, per consentire alla muscolatura scheletrica di riattivarsi ed alla parete venosa di adattarsi alla distensione.
GLI SPORT MENO INDICATI Come accennato, si tratta di attività sportive prevalentemente statiche che sovraccaricano il sistema venoso degli arti inferiori bloccando la respirazione (a diaframma chiuso) come il sollevamento pesi e il canottaggio.
Il tennis, la pallavolo, il calcio anch'essi bloccano il diaframma in maniera intermittente e ripetuta, ma in più bloccano le articolazioni creando accelerazione e rallentamento della colonna di sangue, sottoponendo le valvole ad un duro lavoro. Questi sport non devono essere considerati "nocivi" in assoluto, soprattutto se praticati con entusiasmo. Sono solo potenzialmente dannosi se eseguiti in maniera esagerata e senza allenamento.
LE COMPETIZIONI Con la diffusione delle attività sportive si sono diffuse anche le competizioni, come stimolo a ottenere prestazioni sempre migliori ed a mantenere uno stato di forma costante. In alcuni casi però la tendenza ad esagerare può rivelarsi negativa, rendendo dannose attività altrimenti ottimali. Tipico è l'esempio della corsa (maratona), del tennis, del calcetto (è fondamentale sempre una visita con lo specialista in Medicina dello Sport che potrà valutare eventuali controindicazioni a sport specifici).
LA COMPRESSIONE L'uso di gambaletti compressivi può essere utile agli sportivi che presentano varici o tendenza alle varici, specie se praticano sport non favorevoli alla loro situazione (ciclismo, tennis, pallavolo). Alcuni studi inoltre mostrano una migliore eliminazione della stanchezza con l'uso di calze durante e dopo lo sforzo.
PER SAPERNE DI PIù:
A cura dell'Ambulatorio Flebologico "Ricci" Terapia della malattia varicosa e delle sue conseguenze Corso Trieste, 123 - Roma Per informazioni: tel. 068551523 |
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ULTIMO AGGIORNAMENTO PAGINA 30 APRILE 2006 |
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